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Fiume di Cosenza: è più lungo il Crati o il Busento? Dove sfociano?

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Quando si arriva a Cosenza, le cose da visitare sono tantissime ma c’è una domanda che viene fatta spesso e volentieri: Crati e Busento sono lunghi uguali? Dove sfociano e qual è la loro storia? Ecco tutto quello che bisogna sapere!

Fiumi a Cosenza, quali sono e caratteristiche

A Cosenza ci sono tantissime cose da visitare ed è una delle città calabresi che da sempre destano maggiore interesse. La città è attraversata dal Busento e dal Crati e in tantissimi si chiedono quali siano le caratteristiche nonché il più lungo. Prima di tutto è bene evidenziare che il Busento è un affluente del Crati, per questo motivo la risposta diviene molto semplice, ma ancora meglio sarebbe conoscere tutte quante le loro caratteristiche principali.

La maggior parte della popolazione è abituata a condividere la propria vita con questi due fiumi che oggi caratterizzano la città. Ci sono dei dettagli a livello geografico che sarebbe molto interessante scoprire per andare a fondo. Partendo dal Crati bisogna sapere che si estende per 91 chilometri con una portata di media nei pressi della sua foce, che conta sino a 35 m3 al secondo. Secondo i testi e gli studiosi, questo fiume è uno dei più lunghi in assoluto in tutta la Calabria.

Sfocia direttamente nel mar Ionio in corrispondenza del Golfo di Taranto e Corigliano Calabro attraversando tutto il capoluogo. La sua nascita è opera del monte Timpone Bruno sul versante ovest dell’Altopiano granitico della Sila. Si parte da una altezza di 1742 metri e poi discende rapidamente verso Cosenza iniziando da Aprigliano. Il suo nome deriva direttamente dal greco e significa potenza proprio per la sua velocità nel solcare il suo percorso. Resta al terzo posto dopo il Sele e il Volturno con un bacino idrografico di 2.500 Km2.

Se si guarda la foce sinistra il Crati aumenta le sue dimensioni e la propria portata così da separare il centro storico da quello più moderno della cittadina. Poi arriva alla valle che porta il suo nome e scende su un letto di ghiaia e ciottoli incontrando tutti i suoi affluenti che sono l’Arente e il Mucone che arrivano da destra.

Se invece si parla del fiume Busento, allora bisogna specificare che è il maggiore degli affluenti del Crati. Dopo essere nato dal Monte Serratore si incontra con il Crati a Domanico: in effetti la sua estensione è di 36 km atto ad alimentare Crati con la sua potenza e la sua foce. Ma c’è anche una importanza di origine storica alla base di questo fiume. Il Busento infatti emerge tra i libri di storia. Nel 410 d.C. Re Alarico è morto in circostanze che sono tutt’oggi misteriose.

Il popolo, secondo una loro usanza, tendeva seppellire il Re insieme al suo tesoro proprio nel letto del Busento essendo che in quei giorni si trovasse proprio a Cosenza. Per la circostanza viene deviato il percorso normale del fiume con un lavoro di ingegneria idraulica molto potente ed importante. Tantissimi schiavi al servizio di questa opera che sono stati uccisi subito dopo dall’esercito, proprio al fine che nessuno mai potesse dire dove fosse stato seppellito il tesoro del Re.

Una leggenda che ha passato generazione e generazione, scritta tra i libri di storia ma mai nessuno ha trovato la verità e tanto meno il tesoro. Sarà vero? Non è dato saperlo, ma ciò che resta certo è il fatto che questo fiume conservi ancora uno dei segreti della storia.

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