Sigle degli aeroporti: quali sono e cosa significano?

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A tutti, prima o poi, capita o è capitato di dover prendere un aereo nella propria vita e, sicuramente, tutti noi ci siamo imbattuti in quelle strane sigle che appaiono sui biglietti del nostro volo e sui tabelloni dei voli in arrivo e in partenza in aeroporto. Tutti, probabilmente, abbiamo trovato difficoltà nel decifrarli al nostro primo volo e abbiamo cercato di capire cosa significassero e a cosa servissero realmente.

E dunque, quali sono e cosa significano?

Per rispondere a questa domanda facciamo un esempio pratico: La sigla JFK, ad esempio, potrebbe apparire senza alcun significato preciso o ricordare a qualcuno John Fitzgerald Kennedy, presidente americano ucciso a Dallas il 22 novembre del 1963. Se però mostrate la stessa sigla ad a un pilota o a un “frequent flyer” otterrete una risposta molto diversa. La sigla JFK, infatti, identifica l’aeroporto intercontinentale di New York intitolato a J. F. Kennedy un mese dopo la sua uccisione.

I codici aereoportuali quindi, i così detti codici IATA, non sono codici di tre lettere senza alcun significato ma sono codici che identificano gli aeroporti aperti al traffico commerciale. E’ la IATA, (International Air Transport Association) un’associazione nata nel 1945 che riunisce quasi 250 compagnie aeree capaci di coprire l’85% del traffico mondiale, a fornire questi codici che sono pubblicati ogni tre anni sulla IATA Airline Coings Directory dove vengono forniti anche codici per le stazioni ferroviarie.

Sono questi, dunque, i codici che ogni passeggero legge sui suoi biglietti, sui tabelloni o sulle etichette applicate alle valigie? Certo! Tuttavia, i codici non sono univoci e quindi 323 codici su 17.576 possibili sono usati da più di un aeroporto in tutto il mondo. Nonostante i codici IATA siano i più comuni tra i codici aeroportuali esistenti, bisogna segnalare che sono molto usati anche i codici aeroportuali ICAO (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile) società che parimenti pianifica e traccia le rotte aeree

I codici aereoportuali ICAO sono diversi da quelli IATA e si distinguono perché composti da quattro lettere anziché tre: la prima identifica una parte del mondo, la seconda uno stato, la terza una regione aerea di quello stato, e la quarta è peculiare dell’aeroporto di riferimento. Così, ad esempio, la sigla LIRF sta per Europa Meridionale (L), Italia (I), regione di Roma (R), aeroporto di Fiumicino (F). Analogamente LFPG indica il Charles de Gaulle di Parigi, SBGR l’aeroporto Guarulhos di San Paolo, in Brasile, e così via. Nel caso degli aeroporti americani, invece, ci si limita ad aggiungere una K al nominativo IATA già utilizzato, quello di tre lettere, e l’aereoporto di New York JFK diventa KJFK. È un sistema, dunque, che non risponde ai criteri generali dettati dall’ICAO ma che raggiunge ugualmente lo scopo di identificazione univoca dell’aeroporto.

È importante ricordare, inoltre, che il sistema ICAO a quattro lettere non è usato solo per identificare gli aeroporti in tutto il mondo ma anche per indicare intere regioni aeree, altre installazioni o enti aeronauticamente rilevanti come centri di controllo, stazioni meteorologiche, ecc. Questo permette a tale sistema di essere utilizzato, a differenza di quello IATA, anche per scopi operativi oltre che di trasporto o commerciali. Ad esempio, nella pianificazione di un volo le sigle ICAO, accompagnate da un gruppo orario di quattro cifre che indicano al viaggiatore l’orario previsto di passaggio da una zona di controllo all’altra, assumono una notevole rilevanza ai fini del coordinamento del traffico aereo ma anche per l’organizzazione dei soccorsi per un aereo che, ipoteticamente, non dovesse rispettare l’orario pianificato per un qualche problema tecnico.

Ma dunque, quale dei due sistemi è più valido?

Da quanto appena detto sembrerebbe che l’identificazione ICAO sia più completa e più dettagliata rispetto a quella IATA poiché, in definitiva, i codici ICAO sono dei “codici designatore di località” e non semplici codici aeroportuali in quanto non hanno solo la funzione di indicare gli aeroporti, come i codici IATA, ma anche le autorità addette al traffico aereo, i centri di controllo e di comunicazioni, le stazioni radio, i radiofari, le stazioni meteorologiche, ecc. Parlando di “codice aeroportuale ICAO”, quindi, intendiamo solo quelli che designano un aeroporto ma questo perché è l’uso più diffuso che se ne fa dei codici ICAO nonostante la definizione non sia tecnicamente corretta.

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