Il Turia è il fiume spagnolo che nasce nella città di Guadalaviar, nella parte orientale della Spagna. Fin dal X secolo venne chiamato Guadalaviar e tutt’ora questo nome viene utilizzato fino alla confluenza con il fiume Alfambra, nella città di Teruel. Il fiume sfocia dopo 280 km di percorso nel Mediterraneo, precisamente a Valencia.
In età preromana fu chiamato anche Tirio che derivava da Tiris, una cittadina vicino la foce di cui non si è mai conosciuta l’esatta posizione geografica. Il Turia per la maggior parte dei mesi dell’anno è un fiume con una portata scarsa. Il regime delle acque tende ad aumentare nei periodi di disgelo, quando nella zona della sorgente sono numerosi i torrenti e i piccoli fiumi che lo alimentano. Scopriamo insieme le caratteristiche di questo fiume.
Fiume di Valencia: quanto è lungo il suo percorso?
Il Turia è un fiume che costeggia la città di Valencia, dopo avere attraversato ben 280km di territorio ispanico. Il rapporto tra il corso d’acqua e il capoluogo valenciano è stato molto burrascoso, in quanto prima della deviazione fu responsabile di numerosi alluvioni, compreso quello che nel 1957 provocò più di 400 morti. Oggi, il fiume scorre a sud della città e l’antico letto del fiume si è trasformato in un grande parco verde.
Il percorso del fiume valenciano è piuttosto lungo e dalla sorgente alla foce riceve acque di vari fiumi, torrenti e percorsi d’acqua minori. Nel suo tratto iniziale ospita le acque dei canyon della Sierra de Jabalon e del Tremendal. Le sue acque fino a Gea de Albarracin sembrano essere abbastanza pulite e cristalline, con una temperatura ideale per la sopravvivenza delle trote autoctone.
A Teruel il fiume Alfambra si immette nel Turia e subito dopo a Villel, dove ospita anche l’acqua del fiume Camarena. Il percorso del Turia prosegue nella provincia di Valencia dove qui riceve gli affluenti Ebron, Riodeva e Bohilgues, continuando il suo corso fuori provincia, per entrare infine in quello di Cuenca, a Santa Cruz de Moya, dove si congiunge con le acque salmastre del fiume Arcos.
Il viaggio continua a proseguire fin quando il Turia non ritorna in territorio valenciano, poco dopo avere attraversato il bellissimo ponte della metà del XX secolo, situato nei pressi di Las Rinconadas.
Parco Naturale del Turia
Le acque del fiume di Valencia nel percorso iniziale non sono utilizzate perché il letto scorre molte volte in zone di difficile accesso e in gole molto strette. Da un certo punto in poi il paesaggio si trasforma e le acque del fiume sono utilizzate per irrigare le zone di Casinos, Betera e Lliria.
Il parco naturale del Turia raccoglie 15 comuni in cui scorre il fiume. Questa zona prende anche il nome di “Huerta valenciana” ovvero “il giardino di Valencia”. Il fiume irriga con le sue acque ben 12 mila ettari di terreni. Il parco rappresenta una vasta zona naturale urbana, oggi fulcro di numerosi progetti riguardanti la protezione dell’ambiente, l’urbanizzazione e lo sviluppo sostenibile della zona.
La foce del fiume
Nel corso degli anni venne realizzato un progetto che prevedeva la deviazione delle acque del Turia a Valencia, prima che potessero raggiungere la foce. Questo fu progettato per evitare possibili inondazioni e piene che, seppure remote, erano responsabili di gravi danni per la popolazione e la città.
Il letto originale del Turia percorreva il centro della città e oggi, dopo la riqualificazione urbana, sembra essere diventato una zona unica che prende il nome di “Jardin del Turia”, dove si possono trovare spazi culturali, sportivi, giardini ma anche auditorium all’aperto, la Città delle Arti e delle Scienze, sale per eventi e mostre.
La creazione del nuovo letto artificiale del fiume di Valencia fu progettato nella parte meridionale della città e oggi prende il nome di “Plan Sur”. Si tratta di un alveo secco per buona parte dell’anno, in quanto le sue acque sono utilizzate per l’irrigazione della “Vega de Valencia”. Solo nel periodo delle piene si può vedere l’acqua nell’alveo del fiume.