La Campania, così come gran parte delle regioni italiane, ha tanto da offrire. Le bellezze paesaggistiche, storiche, culturali e culinarie di questa terra magnifica incarnano alla perfezione lo spirito di un popolo che, nonostante le avversità, non si arrende mai. Pomigliano d’Arco, che dista 12 chilometri da Napoli, è uno dei poli industriali più sviluppati del sud Italia. La sua collocazione geografica è su un territorio del tutto pianeggiante e fertile che fa il paio con un clima umido, frutto della vecchia conformazione del posto fatta di paludi e acquitrini.
Perché Pomigliano d’Arco si chiama così?
L’origine del nome attribuito a Pomigliano d’Arco è tema di dibattito per cultori e addetti ai lavori del settore storico. La prima tesi in tal senso illustra che il termine Pomigliano possa derivare da Pomelia, ovvero il nome di una famiglia patrizia del luogo. Nello specifico, la genesi di una parte del nome della cittadina campana è da attribuire alla storpiatura di una gens romana che si sviluppò sui terreni dell’attuale cittadina in men che non si dica per risolvere un’aspra questione tra Neapolis e Hyriae (l’attuale Nola). Qui, infatti, si stabilirono diversi nuclei di un certo spessore appartenenti alle categorie sociali più in vista dell’Antica Roma.
Di tutt’altro avviso è la tesi secondo la quale la parola in questione sia di origine spagnola. I termini pomo e llana significano mela e pianura, per cui la loro unione certifica il nome che è attualmente in uso. Queste peculiarità etimologiche sarebbero, in un certo senso, legate ad un antico insediamento spagnolo dedito all’agricoltura sorto ancor prima dell’arrivo degli Aragonesi.
Sull’Arco, ovvero la seconda parte del nome sino ad ora analizzato, non vi è alcun dubbio poiché si lega all’acquedotto del Serino, il quale partiva dalla provincia irpina per poi giungere fino a Napoli. Sebbene sia trascorso molto tempo, ci sono ancora delle trace ben visibili di questa struttura che consolidano, senza ombra di dubbio, l’appartenenza con la cittadina in questione e l’intera provincia napoletana.
Cosa visitare nella località campana?
Se si decide di visitare Pomigliano d’Arco – il cui sindaco in carica è Gianluca Del Mastro – è possibile incrociare una serie di luoghi di interesse in grado di soddisfare ogni esigenza. Il sepolcreto Imbriani Poerio è uno dei monumenti storici della città dedicato agli Imbriani Poerio protagonisti della storia d’Italia. Un luogo curato in ogni minimo particolare che raccoglie innumerevoli testimonianze di diverse fasi storiche cruciali per lo sviluppo dell’intera area.
La Chiesa del Carmine, situata in Piazza Municipio, vanta una pianta rettangolare sui cui lati maggiori si aprono rispettivamente tre e quattro cappelle. In aggiunta a ciò, al suo interno è possibile ammirare una figura lignea raffigurante la Madonna del Parto e una tela della Madonna della Cintola col Bambino risalente al XVI secolo.
Un altro edificio religioso da non trascurare è la Chiesa di San Felice in Pincis. Restaurata e rimodernata senza stravolgere la sua estetica originaria, questa struttura è il simbolo per antonomasia dei fedeli pomiglianesi. Una volta varcata la soglia di questo magnifico edificio, si ha al possibilità di incrociare una notevole collezione di icone e statue di buona fattura.