Sono il punto di congiunzione tra la terra e il cielo, ci mettono a contatto con la natura e offrono paesaggi mozzafiato, con nevi perenni ad alta quota. Sono le montagne, meraviglie naturali e incredibili poli di attrattiva turistica. Ma qual è il monte più alto del mondo? Si trova nella catena dell’Himalaya, al confine tra la Cina e il Nepal. Fa parte delle cosiddette “Sette Vette” del mondo. È proprio lui, l’Everest.

Un gigante di 8.850 metri

L’altezza delle montagne può essere calcolata in base a criteri diversi. Partendo dal livello del mare, l’Everest è la montagna più alta del mondo. Monte della catena dell’Himalaya, prende il nome da G. Everest, il fondatore dell’ufficio trigonometrico e geodetico dell’India. Ha forma piramidale, con tre pareti (nord, est e sud-ovest) e tre creste (nord-est, sud-est e ovest). Il confine tra Cina e Nepal passa lungo le creste ovest e sud-est.

La prima spedizione per arrivare in vetta risale al 1921, ad opera degli inglesi C.K. Bury, G.L. Mallory, G.H. Bullock ed E.O. Wheeler che arrivarono fino al Colle Nord, a un’altezza di ben 7007 m. Tre anni dopo, una spedizione guidata dal capitano E.F. Norton riuscì a porre a 8168 m un campo da cui Norton raggiunse gli 8.500 m. Mallory e A.C. Irvine tentarono l’impresa definitva ma non fecero mai ritorno. Il primo trionfo italiano risale al 5 maggio 1973, con R. Carrel e M. Minuzzo; l’8 maggio 1978, l’austriaco P. Habeler e l’italiano R. Messner arrivarono per la prima volta in cima senza utilizzare respiratori.

L’itinerario trekking al campo base dell’Everest

L’Everest si trova nella regione Khumbu, meta turistica molto gettonata in Nepal, nota per le sue cime mozzafiato. Alcuni percorsi sono piuttosto difficili ma ci sono anche quelli più abbordabili, lungo i quali si trovano numerosi posti per riposare e rifocillarsi. La popolazione locale, gli sherpa, è estremamente cordiale e perlopiù di giovane età: se avete bisogno potete chiedere informazioni in inglese.

È possibile praticare il trekking durante tutto l’anno ma i periodi consigliati sono da inizio marzo a metà maggio e poi da inizio settembre a metà novembre. L’inverno è freddissimo e viaggiare potrebbe essere un problema. Oltre Tengboche potreste trovare le locande chiuse. Le estati sono invece piovose e le cime spesso vengono nascoste. A inizio maggio si può godere appieno delle siepi e degli alberi fioriti come i rododendri però la polvere dalle pianure indiane, in primavera, non offre le condizioni migliori per la visione delle montagne. I panorami sono più godibili dopo l’estate perché i monsoni hanno eliminato la polvere, le giornate sono più brevi e il clima si rinfresca.

Se siete allenati, potete fare a meno di un portatore che comunque potete assumere in contanti nelle case povere: è anche un modo per sostenere la comunità locale.  

Le vie alpinistiche

L’Everest ha due percorsi di ascesa principali: la via per il Colle Sud e la cresta sud-est, la “via normale” (più facile) a cui si arriva dal Nepal, e la via per il Colle Nord e la cresta nord-est, a cui si arriva dal Tibet.

Il percorso da sud fu quello scelto da Hillary e Norgay, i primi scalatori del monte, il 28 maggio del 1953. non si poteva fare altrimenti all’epoca, la frontiera tibetana era chiusa.

Le ascese si praticano in primavera, prima dell’arrivo del monsone estivo. In questo periodo c’è anche una riduzione della media della velocità del vento in alta montagna. Nel periodo successivo, la neve costituisce un grosso ostacolo alle scalate. Negli ultimi anni il numero degli alpinisti è aumentato, come pure gli incidenti. Si raccomanda sempre la massima prudenza.

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